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Presidente Proietti: “Umbria prima regione a legiferare su un progetto di vita personalizzato e partecipato”
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E’ stato affollatissimo - 130 persone in presenza divise in tre sale e circa 50 in collegamento - ed è durato oltre tre ore l’incontro partecipativo voluto al Broletto dalla presidente della Regione Stefania Proietti
01 MARZO 2025

Descrizione
Perugia, 1 marzo 2025 – E’ stato affollatissimo - 130 persone in presenza divise in tre sale e circa 50 in collegamento - ed è durato oltre tre ore l’incontro partecipativo voluto dalla presidente della Regione Stefania Proietti per condividere, con federazioni, associazioni, stakeholders e famiglie, il modello di governance che la Regione intende adottare per gestire la sperimentazione della legge di riforma che darà il via al ‘progetto di vita’ per ogni persona con disabilità.
Un momento di confronto cruciale per l'Umbria nell'attuazione della riforma sulla disabilità e per la prima volta, la riunione è stata presieduta dalla Presidente Proietti, che ha voluto istituire e mantenere per sé la delega per la promozione e l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità.
Il confronto, al quale hanno partecipato moltissime associazioni, federazioni, rappresentati politici, amministrativi, delle zone sociali, enti e stakeholders del settore, ha rappresentato un'occasione positiva e concreta organizzata per condividere, prima dell’approvazione da parte della Giunta, le linee di indirizzo della Regione sulla riforma della disabilità e la sua sperimentazione che secondo i dettami del dlgs 62/2024 dovrà essere effettuata nella sola provincia di Perugia. Presenti, tra i numerosissimi rappresentarti politici, la vicepresidente dell'Assemblea Legislativa, Bianca Maria Tagliaferri; il presidente della commissione salute sanità dell’assemblea legislativa Luca Simonetti, il direttore provinciale dell’INPS di Perugia Stefano Lo Re, l’assessore regionale Francesco De Rebotti; l'avvocato Massimo Rolla, Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, i rappresentanti del sindacati e Federico Gori, presidente Anci Umbria.
“Il d.lgs del 3 maggio 2024, n. 62 avente ad oggetto ‘Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato’ è una vera e propria riforma volta ad assicurare alla persona con disabilità un progetto di vita – ha dichiarato la Presidente Proietti - per promuovere e attuare tutti i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, per attivare i tutti i sostegni utili al pieno esercizio delle libertà nei vari contesti di vita, dalla scuola al lavoro, dal tempo libero all’impegno pubblico, per una piena realizzazione in cui il servizio pubblico sia supporto e sostegno e non appesantimento burocratico. Il decreto prevede una procedura di sperimentazione a decorrere dal 2025 (già prorogata fino al 31 dicembre 2026 viste le complessità che si sono riscontrate).
Perugia rientra tra le nove Province italiane coinvolte nella fase di sperimentazione nazionale, facendo del capoluogo umbro un vero e proprio laboratorio per il modello di inclusione sociale rappresentando una sorta di laboratorio che darà vita a un percorso sinergico finalizzato a creare un modello - ha detto la Presidente-. Noi come Regione abbiamo iniziato il percorso, ma dal primo momento abbiamo chiesto l’inserimento anche della provincia di Terni nella fase di sperimentazione in quanto vogliamo procedere nella maniera più unitaria possibile. Non essendo possibile in termini di legge nazionale, comunque perseguiremo un modello unitario tra Perugia e Terni, estendendo la fase di formazione anche a tutta la provincia ternana.
Allo stesso tempo vogliamo utilizzare un metodo che sia il più possibile partecipativo di vera e propria co-programmazione e co-progettazione con tutti gli attori coinvolti, su primis le persone con disabilità e le loro famiglie, associazioni e federazioni, in attuazione del principio “nulla su di noi senza di noi”.
La Presidente Proietti ha ribadito con forza l'impegno della Regione nell'assicurare che il d.lgs 62/2024 diventi una realtà concreta, eliminando gli ostacoli e garantendo il pieno esercizio dei diritti delle persone con disabilità. “L'obiettivo è chiaro: lavoriamo, anche attraverso questi appuntamenti di partecipazione finalizzati allo scambio di idee e proposte, per creare un sistema di servizi e supporti che risponda alle esigenze individuali – ha sottolineato la Presidente - promuovendo una vita piena e indipendente. Questo incontro è uno dei passaggi fondamentali dove rafforzare il dialogo continuo e la collaborazione stretta tra tutti gli attori coinvolti per garantire che la riforma della disabilità si traduca in un miglioramento tangibile della qualità della vita delle persone con disabilità. Oltre a questi momenti di partecipazione sarà immediatamente ricostituito l’Osservatorio sulla disabilità ed è attivo il Tavolo di coordinamento e partecipazione per le politiche della disabilità nel quale sarà aggiunto un apposito gruppo di lavoro specifico sulla riforma.
L'Umbria – ha concluso la Presidente – è pronta ad avviare un percorso innovativo e inclusivo. Vogliamo essere modello e faremo in modo che l'intera regione sia coinvolta, affinché possiamo percorrere questo cammino insieme. Un cammino che, pur essendo regolato da una norma nazionale, cerca di avvicinarsi agli obiettivi che tutti noi desideriamo. Quando parliamo di 'progetto di vita', facciamo riferimento a progetti concreti, come quello per la vita indipendente. Ecco perché siamo qui, prima di tradurla in una delibera di Giunta, vogliamo confrontarci e raccogliere tutte le idee."
Subito dopo, Valentina Battiston, dirigente del coordinamento per la disabilità della Regione Umbria, ha sottolineato l’importanza della riforma introdotta dal D.Lgs. 62/2024. "Questa riforma segna un cambiamento radicale – ha detto la Battiston – ponendo al centro la persona con disabilità e garantendo un approccio basato sulla personalizzazione e sulla partecipazione attiva".
La riforma sarà incardinata nel settore del sociale ma prevederà una forte integrazione con la parte sanitaria per quanto riguarda le unità di valutazione multidimensionali. La componente sanitaria vedrà come responsabile la dirigente regionale Paola Casucci. Molto apprezzate le slide esplicative della riforma che saranno fornite via e-mail a tutti i partecipanti e saranno rese disponibili sul sito internet della Regione.
Note tecniche sulla riforma
L'Umbria ha avviato un percorso di sperimentazione per diventare un modello di riferimento nazionale. Il decreto ridefinisce il concetto stesso di disabilità, superando schemi obsoleti e introducendo strumenti innovativi come la valutazione multidimensionale, il progetto di vita individuale e personalizzato e il principio dell’accomodamento ragionevole. Viene riconosciuto il diritto della persona con disabilità a scegliere il proprio percorso di vita, supportata da un sistema integrato di servizi sociali e sanitari che ne garantisca la continuità e la qualità. L’istituzione di un fondo dedicato e la maggiore interoperabilità tra le banche dati dell’INPS e il Fascicolo Sanitario Elettronico rappresentano strumenti concreti per rendere più efficiente e tempestiva l’attuazione delle misure previste. La riforma introduce un cambio di paradigma, abbandonando il modello medico-assistenzialista per adottare quello bio-psico-sociale, in linea con la Convenzione ONU, considerando la disabilità come il risultato dell’interazione tra la persona e il contesto in cui vive. La valutazione della disabilità viene affidata all’INPS come unico ente accertatore, eliminando la frammentazione tra diverse commissioni e adottando criteri uniformi basati sulle classificazioni dell’OMS. L’INPS avrà il compito di riconoscere la condizione di disabilità, classificarla e assegnare i sostegni in maniera più equa e trasparente garantendo così un sistema più giusto ed efficiente. Centrale nella riforma è l’introduzione del Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato, che prevede l’autodeterminazione della persona con disabilità e una valutazione multidimensionale condotta da un’Unità di Valutazione Multidimensionale, composta da professionisti del settore sociale, sanitario, educativo e lavorativo. Il sistema di interventi integrati e continuativi vuole garantire maggiore autonomia e inclusione sociale. Un’altra innovazione significativa è il riconoscimento giuridico dell’accomodamento ragionevole, che impone a enti pubblici e privati di adottare misure concrete per garantire la piena partecipazione delle persone con disabilità, rimuovendo le barriere e migliorando l’accessibilità. L’attuazione della riforma porterà benefici importanti, come la semplificazione burocratica per ridurre i tempi di riconoscimento della disabilità, una maggiore equità e trasparenza nelle procedure, servizi più adeguati alle reali necessità delle persone con disabilità e una migliore inclusione sociale e lavorativa. La sostenibilità economica sarà garantita dall’ottimizzazione delle risorse pubbliche e private attraverso il Budget di Progetto.